domenica 7 febbraio 2016

Moto immoto


Tengo il polso della situazione, ma poi mi distraggo.
Perdo il filo, perdo il conto.
Dov'eravamo rimasti?

C’è un gatto che miagola e un bimbo che strilla.
Una macchina sta passando.
Sarei dovuta andare.
Adesso è tardi, c’è altro da fare.


Cicaleggia il sole.
Immenso desiderio di acqua dentro e fuori.
Vorrei sentirmi pulita, pura, ma ogni giorno mi macchio
con sostanza non fatta di sogni.
Crolla il vento, la barca si arena.

Moto immoto.


Foto "Estasi in archivio" di Orazio Garofalo

martedì 10 giugno 2014

L'attimo fuggente

"Il compromesso è un battito di ciglia, un tempo morto tra un sì e un no." 


Si chiudono gli occhi per non vedere o per far finta di non vedere.

Si chiudono gli occhi perché il tempo passi, per far sì che la palla rimbalzi.

Per cedere e per lasciare la possibilità e la responsabilità.

Per segnare il limite tra me e te, tra il mio e il tuo, tra ciò che sono e ciò che sarò; e quando sogno di abbatterlo.

Si chiudono gli occhi avvinti dal sonno, quando il nostro tempo è finito.

Per chiudere gli occhi bisogna essere in buona compagnia, fidarsi abbastanza di qualcuno o di se stessi.

Spesso non potremmo eppure dobbiamo o non dovremmo, ma lo facciamo.

A volte si chiudono gli occhi sapendo di sbagliare, ma pensando sia la cosa giusta; qualcosa è in tilt.

Se in un battito d’ali c’è l’universo, quanti mondi in un battito di ciglia? Mondi sommersi di compromessi.


Dedicated

domenica 23 marzo 2014

Smarrimento no sense

Il tuo cuore è una gabbia, un doloroso rifugio che gli asceti non conoscono.
Luogo dove perdersi per non trovarsi. Luogo dove cancellarsi.
Luogo dove l’uccello che sbatte le ali non può che cadere a terra disperato.
Quando ormai ero distrutta hai aperto, ad un tratto, la porta e hai detto “vai!”
Nel più bel momento della rassegnazione.
Ero sola, dentro te e pensavo a quello che non c’è.
Al sangue già pronto per essere versato, ad un nessuno che sei e che sarai.

Material girl

Ho paura che il corpo mi lasci sì,
non che l’anima lasci il corpo no.

Angoscia.

lunedì 27 gennaio 2014

Home
















Lei riposa, respira.
Con lei la casa, che la accoglie e la protegge.
All’unisono vivono sulla terra, sotto la volta celeste.
Si appartengono, si parlano in silenzio.
Lei ascolta i suoi pensieri il giorno, i sogni la notte.
Forza e fragilità in un misterioso equilibrio di sole e pioggia.
Un dolore per l’una è la crepa per l’altra, di un muro durato secoli.
La casa è la culla di mia madre, in cui leggera attraversa il suo tempo.
Il tetto non le pesa.
Ogni scricchiolio è una parola, non ha paura dei fantasmi.
Sarà lei fantasma della mia vita.
Vivranno per sempre nel cuore del mondo.

         

martedì 7 gennaio 2014

domenica 20 ottobre 2013

Mal-destra poesia



Mille luci, un solo cuore
questo giorno finirà
in un rosso sangue bollente.

Volano coltelli nel cielo
nell'azzurro affilato
del silenzio.

Madre che non sei santa
non ti perdono e non perdono me
per non aver seguito la mia Stella, morente.

Ventre angosciato.
Voglio solo sporcare la nuda terra
del mio sangue di agnellino disperso.